Sono Francesca Albano, volontaria E-nable. Originaria della Basilicata ho vissuto in Italia e all’estero, e attualmente vivo a Roma. Sono un ingegnere biomedico, con una doppia specializzazione in Big Data e Business Intelligence e un MBA (Master in Business and Administration).
Sono entrata a far parte dell’associazione Energy Family Project quando ancora il progetto E-nable non esisteva, credo nel 2019, ma forse ancora prima. All’epoca vivevo a Torino, sentivo l’esigenza di avere nuovi stimoli e, parlando con un collega, questo mi ha raccontato del progetto Pent4silea, embrione che si è poi evoluto e ha dato luce ad E-nable Italia. Mi è sembrata subito una bellissima opportunità per mettere in campo tutte quelle conoscenze, soprattutto biomediche, acquisite negli anni.
Così, per puro caso, sono diventata volontaria in un progetto che non potevo immaginare sarebbe cresciuto con me, negli anni, diventando quello che è ora. E’ incredibile infatti per me pensare quanto E-nable sia cresciuto, e quanto io sia cresciuta dal canto mio. Sicuramente entrambi ci siamo evoluti su linee parallele. E’ un’iniziativa che mi ha dato e continua a darmi tanto, da un punto di vista umano e tecnico, sociale e professionale. Ho imparato tante cose che sui libri non si vedono: c’è molta differenza tra lo studiare la stampante 3D e utilizzarla.
Prima di diventare volontaria E-nable ero coinvolta in altri progetti inerenti alla divulgazione scientifica, ma questo era diverso: molto più pratico ed interessante. Poter aiutare i bambini con un contributo concreto, interfacciarmi con loro e capire come affrontano una situazione di mancanza di un arto è stata per me una grande scoperta. Quindi da un lato volevo mettermi alla prova, dall’altra ho subito sentito una forte empatia nei confronti delle famiglie e dei bambini. Ho capito, vedendo la forza che hanno, quanto i nostri problemi quotidiani siano inerzie rispetto alle sfide che devono affrontare. Una grande soddisfazione è per me, seppur nel mio piccolo, contribuire alla loro crescita e vederli affrontare la vita con il sorriso, con vivacità e forza, perché loro sono una forza della natura.
Ho iniziato con Pent4silea, lavorando poi sulla mia tesi di laurea. Ho sviluppato il prototipo di un device mioelettrico stampato in 3D per bambini di età compresa tra i 0 e i 4 anni. Si trattava di un dispositivo che non viene immaginato, non pensando che anche bambini appena nati possano, in alcuni casi, aver bisogno di un sostegno.
Dopo la laurea mi sono poi soffermata sulla ricerca di biomateriali, più vicina al mio ambito di competenza. Obiettivo era valutare i materiali così da scegliere quello più economico e ottimale dal punto di vista della durabilità del dispositivo.
I miei ruoli nell’associazione sono ovviamente cambiati nel tempo, dopo la nascita di E-nable mi sono inserita nel progetto nell’ambito della ricerca di biomateriali o dei nuovi materiali in generale, cerco di rimanere aggiornata sulle nuove tecnologie. Successivamente il mio ruolo si è più spostato verso il supporto tecnologico e la creazione di pagine web, così come la partecipazione agli eventi e la relazione con enti esterni e nuovi volontari.
Per me essere parte attiva di questa realtà è sempre un modo per affrontare nuove sfide e conoscere nuove tecnologie, oltre che un grandissimo arricchimento umano. Quando partecipiamo agli eventi e ci incontriamo si crea un ambiente di fiducia tra bambini, famiglie e noi volontari. E così, dopo una giornata passata tutti assieme, certamente ognuno di noi torna estremamente più ricco di quando è uscito la mattina.